Morena accusata di aver creato un "governo spia" con le riforme

Il blocco di opposizione in Bassa California ha lanciato l'allarme. La deputata federale Eva María Vázquez Hernández ha denunciato che le riforme della legge sulle telecomunicazioni, promosse e approvate dalla maggioranza di Morena, creano il quadro giuridico per un "governo spia".
L'arena politica della Bassa California si è surriscaldata in seguito all'approvazione di un pacchetto di riforme delle telecomunicazioni. I legislatori dell'opposizione accusano queste modifiche, lungi dal servire il bene comune, di violare la privacy dei cittadini e di gettare le basi per un sistema di sorveglianza di massa da parte dello Stato.
La voce più fermamente contraria a queste misure è stata quella di Eva María Vázquez Hernández, rappresentante federale del Partito di Azione Nazionale (PAN). In una dichiarazione decisa, ha affermato che le riforme approvate dalla maggioranza di Morena e dei suoi alleati creano un "governo spia".
Secondo Vázquez Hernández, le modifiche legislative conferiscono al governo poteri eccessivi per accedere ai dati privati dei cittadini con il pretesto della sicurezza, senza adeguati controlli e contrappesi giudiziari. Ciò, sostiene, viola i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, come il diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali.
Le riforme in questione fanno parte di una serie di modifiche legislative che il partito al governo ha promosso a livello federale. Sebbene si sostenga che mirino a modernizzare il quadro giuridico e a combattere la criminalità, i critici sottolineano che la formulazione è ambigua e pericolosa.
Questo dibattito non è nuovo in Messico. L'uso di spyware come Pegasus durante le passate amministrazioni ha generato una profonda diffidenza nella società nei confronti del modo in cui il governo gestisce la sorveglianza e l'intelligence. Di recente, l'ex presidente Enrique Peña Nieto è tornato alla ribalta dopo aver respinto le accuse di aver ricevuto tangenti per contratti che riguardavano questo software.
"Le riforme approvate da Morena creano un 'governo spia', che viola la libertà e la privacy di tutti i messicani", ha affermato il deputato Vázquez Hernández in una dichiarazione.
La denuncia ha trovato eco in vari settori della società civile e in altri partiti di opposizione, che vedono in queste riforme un tentativo di consolidare il potere egemonico e mettere a tacere il dissenso.
Da parte loro, i legislatori di Morena difendono le riforme, affermando che sono strumenti necessari per garantire la sicurezza nazionale e che la loro attuazione avverrà nel rigoroso rispetto della legge.
Il dibattito è aperto: dove finisce l'esigenza di sicurezza dello Stato e dove iniziano i diritti inalienabili dell'individuo? L'attuazione e le potenziali ingiunzioni contro queste riforme daranno il tono nei prossimi mesi.
La Verdad Yucatán